Un piano industriale da 30 miliardi ei Euro con prospettive che andrebbero ben oltre la ricollocazione dei 113 lavoratori della Tessitura Mottala del Gruppo Albini che sperano in una sempre più possibile riconversione dell’opificio mottolese. Di questo si è discusso 1ieri presso il Palazzo della Cultura a Mottola dove si è svolto un incontro tra il senatore Mario Turco, le sigle sindacali di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil ed Ugl Chimici, i lavoratori per aggiornamenti sull’incontro avvenuto la settima scorsa presso il MiSE, alla presenza della viceministra Todde, per avviare la chiusura positiva della vertenza.
La prima novità riguarda l’ufficialità del nome dell’azienda interessata a rilevare l’opificio: si tratta, come avevamo anticipato della Motion Spa, multinazionale di Forlì (Emilia Romagna) che produce la componentistica in due impianti produttivi in Vietnam e in Cina e che ha deciso di aprire un nuovo sito industriale in Italia
Un investimento da 30 milioni di euro per creare in Italia il primo stabilimento per la produzione di componenti elettromeccanici ed elettronici destinati a rifornire le aziende che realizzano poltrone e divani. La Motionitalia è specializzata nella produzione di meccaniche relax e lift per divani e poltrone. L’azienda cercava un sito produttivo che copra un’area da 30-40 mila metri quadri, con la possibilità di investire sin da subito. Addirittura Manuel Ghetti, ceo della Motion Spa, lo scorso dicembre in un incontro a Termini Imerese dichiarò di avere in mano una ipotesi di accordo per aprire lo stabilimento a Taranto in Puglia.
Tra 15-20 giorni ci dovrebbe essere un nuovo incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, in cui si dovrà discutere, insieme alle organizzazioni sindacali il piano industriale che sarà precedentemente visionato da Invitalia. Alla trattativa avrà una parte rilevante il gruppo Albini, che dovrà stabilire il prezzo del sito industriale: aspetto sul quale i sindacati e le istituzioni faranno pressione affinché la società di Bergamo non chieda cifre fuori mercato, favorendo così la riconversione industriale del sito, avendo di fatto rilevato il sito quasi 20 anni fa con i benefici della legge 181.
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