L’11 settembre del 2014 ha avuto inizio la sua transizione, aveva 40 anni, aveva tagliato via tutti i capelli e in macchina gli sembrava di volare, tanta l’emozione. «La transizione non inizia quando cominci il percorso che ti porterà a cambiare sesso, ma quando inizi a far percepire agli altri come ti senti». Silvio Biondo è transessuale. Ha deciso di raccontare la sua storia alla «Gazzetta» in occasione del 17 maggio, giornata mondiale contro l’omotransfobia e la bifobia.
Silvio ha 48 anni, lavora in un’azienda che si occupa delle class action di Altroconsumo, ha un figlio, una laurea in sociologia e oggi si sente risolto. Finalmente.
«È una di quelle sensazioni così belle che non si riesce a descrivere con le parole». Ma non è sempre stato così. «Io sono un caso abbastanza semplice -spiega- sono nato biologicamente femmina e mi sono da sempre sentito un uomo, da quando avevo cinque anni». Crescendo Silvia decise di farsi chiamare Sil. Poi l’adolescenza: un quadro ginecologico poco chiaro, le incomprensioni dei medici che gli ripetevano che non era normale…
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