“Ripartiamo. Dopo l’annullamento del congresso pugliese da parte della Commissione nazionale di Garanzia, urge ripartire con le procedure regolamentari ed eleggere i segretari e gli organi dirigenti. In particolare, il PD tarantino ha bisogno di un congresso partecipato che rilanci e riqualifichi il contributo che i democratici ionici possono offrire alla crescita e al rinnovamento della città capoluogo e dell’intero territorio provinciale.
Il momento congressuale si pone all’indomani della larga vittoria del PD e del centro sinistra alle elezioni comunali, che fa seguito alla vittoria dei riformisti negli USA (un anno fa) e successivamente in Canada, Germania, Norvegia. Pare esaurirsi la spinta delle forze sovraniste e populiste, che ancora tre anni fa sembrava inarrestabile. La pandemia e la conseguente crisi economica hanno confermato, contro le tesi neoliberistiche, il ruolo cruciale dello Stato, della sanità pubblica, del sostegno pubblico a lavoratori e imprese colpiti dalla crisi economica. Il corposo pacchetto di aiuti europei ha tolto credibilità ai nemici dell’Europa e dell’euro, abbastanza presenti nella destra italiana. Bisogna tuttavia guardarsi bene dal ritenere che sarà facile vincere anche alle prossime politiche, obiettivo per il quale occorre costruire il campo largo del forze del centro sinistra. Non sarà semplice per il gioco logoro dei veti incrociati e per le manovre trasformiste, che potranno palesarsi anche in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. Fondamentale perciò è consolidare il rapporto con i cittadini, a partire dalle Agorà democratiche, di cui parla Enrico Letta, che raccoglieranno iscritti e non iscritti sui temi che stanno a cuore ai cittadini: il lavoro, la sanità, la tutela dell’ambiente, la scuola, le tasse, i trasporti. Occorre credere nelle Agorà e gestirle con generosità e d accoglienza. Abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, di un arricchimento delle nostre forze, di più giovani, di più donne, di più persone che tornano a credere nella politica.
In questo quadro si colloca il congresso. Usciamo da una lunga fase di divisione, spesso di incomunicabilità all’interno del PD ionico, che ci ha reso deboli e inadeguati rispetto ai problemi che ci pone la realtà di oggi. Questa divisione ha reso necessario il commissariamento del partito, per il quale dobbiamo esprimere un vivo ringraziamento a Nicola Oddati, che, con Giovanni Chianese, ha guidato il partito fino al congresso, dal quale ora dobbiamo uscire più forti e uniti. L’unità oggi è possibile anche perché non ci sono più divisioni strategiche tra noi. Non più divisi tra industrialisti e ambientalisti, siamo uniti sulla pressante esigenza di una profonda trasformazione dell’ex Ilva, sulla decarbonizzazione, in prospettiva sull’impiego dell’idrogeno verde. Abbiamo ripreso il dialogo con le associazioni ambientaliste, nella reciproca autonomia.
Siamo altresì d’accordo su una riconversione dell’apparato produttivo ionico: porto, infrastrutture, Beni culturali e ambientali, Scuola, Università e Ricerca, agricoltura, energie rinnovabili, riqualificazione del tessuto urbano.
Siamo inoltre d’accordo sul giudizio positivo sull’Amministrazione comunale di Taranto e sulla scelta netta di ricandidare Rinaldo Melucci a sindaco di Taranto. Dovremo seguire con attenzione anche le prossime elezioni amministrative a Martina, Castellaneta, Palagiano, Sava e Mottola.
Andiamo al congresso con due candidati per la segreteria provinciale e due per la segreteria cittadina. Considero questo fatto una possibilità preziosa per un dibattito politico alto sui problemi e sulle soluzioni da dare, e non di un rimpallo rancoroso di responsabilità. Non ci sono nemici o avversari nel Pd ionico, ma amici che fanno scelte diverse ma che, terminato il congresso, lavorano insieme per fare del PD un partito forte, unito e perciò utile alla comunità ionica. Bentornato congresso!
Giovanni Battafarano Ripartiamo. Dopo l’annullamento del congresso pugliese da parte della Commissione nazionale di Garanzia, urge ripartire con le procedure regolamentari ed eleggere i segretari e gli organi dirigenti. In particolare, il PD tarantino ha bisogno di un congresso partecipato che rilanci e riqualifichi il contributo che i democratici ionici possono offrire alla crescita e al rinnovamento della città capoluogo e dell’intero territorio provinciale.
Il momento congressuale si pone all’indomani della larga vittoria del PD e del centro sinistra alle elezioni comunali, che fa seguito alla vittoria dei riformisti negli USA (un anno fa) e successivamente in Canada, Germania, Norvegia. Pare esaurirsi la spinta delle forze sovraniste e populiste, che ancora tre anni fa sembrava inarrestabile. La pandemia e la conseguente crisi economica hanno confermato, contro le tesi neoliberistiche, il ruolo cruciale dello Stato, della sanità pubblica, del sostegno pubblico a lavoratori e imprese colpiti dalla crisi economica. Il corposo pacchetto di aiuti europei ha tolto credibilità ai nemici dell’Europa e dell’euro, abbastanza presenti nella destra italiana. Bisogna tuttavia guardarsi bene dal ritenere che sarà facile vincere anche alle prossime politiche, obiettivo per il quale occorre costruire il campo largo del forze del centro sinistra. Non sarà semplice per il gioco logoro dei veti incrociati e per le manovre trasformiste, che potranno palesarsi anche in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. Fondamentale perciò è consolidare il rapporto con i cittadini, a partire dalle Agorà democratiche, di cui parla Enrico Letta, che raccoglieranno iscritti e non iscritti sui temi che stanno a cuore ai cittadini: il lavoro, la sanità, la tutela dell’ambiente, la scuola, le tasse, i trasporti. Occorre credere nelle Agorà e gestirle con generosità e d accoglienza. Abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, di un arricchimento delle nostre forze, di più giovani, di più donne, di più persone che tornano a credere nella politica.
In questo quadro si colloca il congresso. Usciamo da una lunga fase di divisione, spesso di incomunicabilità all’interno del PD ionico, che ci ha reso deboli e inadeguati rispetto ai problemi che ci pone la realtà di oggi. Questa divisione ha reso necessario il commissariamento del partito, per il quale dobbiamo esprimere un vivo ringraziamento a Nicola Oddati, che, con Giovanni Chianese, ha guidato il partito fino al congresso, dal quale ora dobbiamo uscire più forti e uniti. L’unità oggi è possibile anche perché non ci sono più divisioni strategiche tra noi. Non più divisi tra industrialisti e ambientalisti, siamo uniti sulla pressante esigenza di una profonda trasformazione dell’ex Ilva, sulla decarbonizzazione, in prospettiva sull’impiego dell’idrogeno verde. Abbiamo ripreso il dialogo con le associazioni ambientaliste, nella reciproca autonomia.
Siamo altresì d’accordo su una riconversione dell’apparato produttivo ionico: porto, infrastrutture, Beni culturali e ambientali, Scuola, Università e Ricerca, agricoltura, energie rinnovabili, riqualificazione del tessuto urbano.
Siamo inoltre d’accordo sul giudizio positivo sull’Amministrazione comunale di Taranto e sulla scelta netta di ricandidare Rinaldo Melucci a sindaco di Taranto. Dovremo seguire con attenzione anche le prossime elezioni amministrative a Martina, Castellaneta, Palagiano, Sava e Mottola.
Andiamo al congresso con due candidati per la segreteria provinciale e due per la segreteria cittadina. Considero questo fatto una possibilità preziosa per un dibattito politico alto sui problemi e sulle soluzioni da dare, e non di un rimpallo rancoroso di responsabilità. Non ci sono nemici o avversari nel Pd ionico, ma amici che fanno scelte diverse ma che, terminato il congresso, lavorano insieme per fare del PD un partito forte, unito e perciò utile alla comunità ionica. Bentornato congresso!”
, Giovanni Battafarano
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